Donne criminali, Rosa Peral la vera storia raccontata in In Fiamme

Pubblicato da Redazione

La vera storia di Rosa Peral la protagonista della serie Netflix In fiamme

Rosa Peral e Albert López, amanti e anche agenti della polizia di Barcellona, sono stati accusati dell’omicidio di Pedro Rodríguez avvenuto il primo maggio 2017; i due sono stati processati nel febbraio 2020 e condannati alla fine di marzo dello stesso anno. Da pochi giorni su Netflix è disponibile la serie In fiamme, che racconta proprio la vicenda di questa coppia diabolica. Ma qual è la vera storia di Rosa Peral? E’ lei oggi la protagonista della nostra rubrica “Donne criminali“. Possiamo dirvi che su Netflix, oltre alla serie In fiamme, c’è un documentario dedicato interamente al processo di Rosa Peral e alla sua vera storia.

Nella serie In fiamme, in ogni caso, anche se con alcuni aspetti romanzati, viene raccontata la vera storia di Rosa Peral. Una storia di bugie, intrighi, adulterio e soprattutto tanta crudeltà, la stessa che ha portato due persone a ucciderne un’altra senza troppi scrupoli, almeno secondo quello che la giuria ha deciso, nel decidere se condannare o meno Rosa Peral e Alberto Lopez.

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La serie In fiamme di Netflix, è al momento tra le più viste nel catalogo anche grazie alla protagonista che veste i panni di Rosa Peral, parliamo di Úrsula Corberó, ricordata per aver dato il suo volto a Tokyo nella serie “La casa de papel” ( La casa di Carta).

Chi è Rosa Peral: la vera storia

Un’auto in fiamme, i resti di un cadavere carbonizzato, un triangolo amoroso… O sono quattro?, e una squadra di agenti di polizia con molti segreti da scoprire. Inizia così la storia del crimine della Polizia Urbana di Barcellona, ​​uno dei casi più oscuri e noti della Spagna degli ultimi anni, che Netflix ha ora trasformato in una serie dal nome ‘El cuerpo en llamas’ ( in Italia In fiamme). La serie è disponibile dall’8 settembre su Netflix ma è ancora tra le più viste nel nostro paese e non solo.

Rosa Peral aveva 36 anni ed era un agente della Polizia Urbana di Barcellona quando, nel 2017, iniziò la storia che le avrebbe cambiato la vita per sempre. Viveva con il suo compagno, Pedro Rodríguez, a Vilanova i la Geltrú, ed era divorziata dal padre delle sue due figlie. Nella serie invece, Rosa ha una sola figlia, che viene chiamata Sofia. Il matrimonio di Rosa non era iniziato nel migliore dei modi: ancora prima di sposare quello che è poi diventato suo marito, aveva avuto diverse relazioni, era stata anche coinvolta in una storie di molestie, con il suo primo capo. Il vero nome del marito di Rosa Peral, che nella serie è Javi, è Rubén Carbó; nella serie viene interpretato dall’attore Isak Ferriz. L’uomo, proprio come viene raccontato nella serie Netflix, deciderà di rilasciare una intervista senza mostrare il suo volto per parlare della sua ex moglie.

L’intervista dell’ex marito di Rosa Peral

Il lato oscuro di Rosa Peral

Rosa Peral, proprio come viene raccontato nella serie di Netflix, non farà nulla per collaborare , neppure dopo il suo arresto; in due anni, in attesa di processo, cambierà almeno 5 volte il carcere. La donna, dopo il suo arresto, deciderà di puntare il dito contro il suo amante, facendo cadere ogni colpa per l’omicidio di Pedro, su Albert. Le indagini dimostreranno che i due erano entrambi d’accordo, e che avevano pianificato l’omicidio del loro collega.

Nonostante per tutto il processo Rosa Peral si sia descritta come la vittima di tutta questa storia, la donna è stata condannata a 25 anni di carcere, il suo amante a 20. Nel corso del processo, grazie alle intercettazioni e al recupero di foto e messaggi sui cellulari di Rosa Peral e Albert, è stato possibile dimostrare che entrambi erano coinvolti nell’omicidio di Pedro che era stato pianificato da tempo, anche se poi alla fine, i due avevano agito una notte, senza aver pianificato nel dettaglio tutto e commettendo una serie di errori persino troppo grossolani ( dal sangue sul lampadario alla tracce di dna lasciate nella cantina, fino ai cellulari tracciati che hanno permesso di localizzare Albert nella stessa casa di Pedro e Rosa quella notte).

Nel corso del processo, si scoprirà che una delle due figlie di Rosa Peral, ha visto tutto quella notte ma in realtà anche il suo ex marito disse che molte delle cose raccontate non corrispondevano a quello che la figlia più grande aveva realmente raccontato. Rosa invece accusò il suo ex di aver manipolato le testimonianze delle bambine che a suo dire, non videro nulla.

I media spagnoli hanno ovviamente raccontato molti altri aspetti della vita di Rosa Peral, che nella serie non emergono, dalle sue relazioni clandestine al possibile piano per eliminare il suo ex marito.

Rosa Peral serie Netflix

Rosa Peral e le sue relazioni tossiche

Nella serie emerge un aspetto che è reale anche nella vita di Rosa: le relazioni malate con gli uomini che hanno fatto parte della sua vita. Amori tossici , relazioni disfunzionali, tradimenti e inganni che hanno portato poi la donna a cercare una via di fuga, o forse a salire di livello, con qualcosa che non aveva mai fatto prima. Un omicidio che poi avrebbe dovuto usare per incastrare il suo ex e “prendere due piccioni con una fava”. Tesi che la Peral, ancora oggi, respinge continuando a puntare il dito contro Albert, nonostante le evidenti prove del suo coinvolgimento nell’omicidio di Pedro.

Le accuse di Rosa Peral alla serie Netflix

In una recente intervista, la donna ha accusato la serie Netflix di disinformazione sul caso e di aver fatto del trash. A suo dire nessuno ha pensato alla figlia maggiore, che al momento “è un’adolescente”. “Nessuno si è fermato a pensare al dolore che sta soffrendo questa ragazza“, ha detto.

L’avvocato di Rosa Peral, Nuria González, ha lamentato nella stessa intervista che la serie ha reso 
protagonista della trama una ragazza che ora ha 13 anni. .Questa ragazza va al liceo, tutti guardano la serie… Nessuno ci pensa davvero?”. A proposito della sua figlia più grande, Rosa deciderà di vederla, su consiglio dei suoi genitori, solo dopo la fine del processo, quasi 3 anni dopo la sua entrata in carcere. Secondo alcuni media spagnoli, sarebbe stato il padre delle bambine a impedire loro di vedere la mamma.
Una scena del film In fiamme

Nella serie, Rosa viene arrestata e ammanettata in casa alla presenza della figlia,  in realtà l’arresto è avvenuto mentre lei era sola, al commissariato di Sant Feliu de Llobregat, dove la donna era andata ad accusare Albert del crimine nel tentativo di allontanare da lei la responsabilità.

Rosa Peral aveva chiesto di vedere le sue figlie

Le parole di Rosa Peral in una lettera

 L’ex marito di Rosa aveva i suoi motivi per non concedere alla donna di vedere le bambine; in quel periodo infatti la Peral era stata anche indagata per un altro motivo, si pensava che avesse tentato di mandare un sicario dal carcere per uccidere il suo ex , come hanno detto alcuni detenuti, ma neanche questo è stato dimostrato e il caso è stato archiviato, anche se Rubén ha dovuto avere una scorta per un certo periodo. Dopo due anni, e non tre come nella serie, il padre ha finalmente accettato di far incontrare le figlie con la madre. Gli psicologi che hanno curato le ragazze lo hanno consigliato e la Direzione Generale delle Carceri non ha visto alcun motivo per impedirlo. Questo primo incontro tra Rosa Peral e le sue figlie è avvenuto alla presenza della madre di Rubén e di un’educatrice del centro penitenziario. Per più di un’ora “Rosa ha riso e giocato con le ragazze, è stato un incontro molto soddisfacente, soprattutto cordiale e affettuoso”, dicono fonti del carcere.

Rosa Peral oggi: il rapporto con le sue figlie

Attualmente il padre di Rosa porta le nipoti, di 13 e 11 anni, a far visita alla madre in carcere almeno una volta al mese, oltre a cercare di convincerle a parlare con lei ogni giorno, anche se non sempre è possibile. “Se non fosse stato per loro [i suoi genitori], non avrei potuto vedere le mie figlie”, ha detto Rosa in The Tapes of Rosa Peral, riferendosi anche a sua madre, morta mentre era in prigione prima che il documentario fosse rilasciato. “La mia intenzione è che le mie figlie se ne vadano con la voglia di tornare”, aggiunge.

Il padre di Rosa Peral continua a sostenerla

Il più grande alleato di Rosa Peral è da sempre suo padre: l’uomo sostiene che la figlia “è innocente”, che “non ci sono prove contro di lei, solo supposizioni“, mentre “il vero colpevole è Albert”, e che continuerà a lottare affinché il caso venga riaperto.

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