Loredana Bertè al suo concerto: “Anch’io vittima di violenza. Ho smesso di tacere”

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Pubblicato da Benedetta Calasso

Loredana Bertè ha smesso di tacere e lo ha fatto sul palco del suo concerto a Palmi: il messaggio contro le violenze sulle donne, anche lei ne è stata vittima

Loredana Bertè, poche ore fa, ha tenuto un certo a Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Sul palco, l’artista non solo si è esibita con i suoi più grandi successi ma ha anche voluto raccontare la sua storia. Chi segue la Bertè, probabilmente, già ne era al corrente. Quando aveva sedici anni è stata violentata e riempita di botte. E’ questo che la cantante ha voluto raccontare ai fan accorsi a Palmi per assistere al concerto. Loredana ha detto che anche lei è stata vittima di un “bast****” che l’ha violentata e massacrata di botte, per poi lasciarla da sola in mezzo alla strada, a Torino.

La Bertè ha citato gli ultimi fatti di cronaca, le violenze di gruppo avvenute contro delle giovanissime a Palermo e a Caivano di cui tanto si sta parlando in questo momento.

Loredana Bertè parla delle violenze contro le donne al suo concerto: “Ogni sei ore, uno”

Dopo aver raccontato la sua storia, Loredana Bertè ha spiegato che ogni sei ore avviene un femminicidio. Un dato gravissimo. “Per non parlare poi di abusi, vedi Palermo. Per questo ho smesso di tacere. Io non sono carne. Non sono carne” ha detto la cantante sul palco tra gli applausi dei presenti, prima di intonare il brano intonato proprio Ho smesso di tacere. Questa canzone è stata scritta da Ligabue. Il collega della Bertè, al momento della composizione, si è ispirato alla storia di Loredana, a quella violenza sessuale e fisica subita quando era ancora una ragazzina. Lei lo svelò durante un’intervista a Verissimo, da Silvia Toffanin, dove raccontò più dettagliatamente che cosa accadde all’epoca:

Sono stata violentata a 16 anni (…) Ero l’unica vergine del gruppo e tutte provavano a convincermi, parlandomi di una persona innamorata pazza di me. (…) Mi ha portato in un appartamento scannatoio, le ragazze devono stare molto attente. Quando ho sentito che chiudeva con il lucchetto la porta mi sono spaventata, terrorizzata. Volevo andare fuori, ma lui mi ha riempita di botte, mi ha violentata. Sono riuscita a uscire per miracolo, con i vestiti tutti strappati e con un taxi che si è fermato: stavo svenendo e mi ha portato in ospedale. Sono una di quelle che qualcuno le guarda come avessimo dentro qualche tipo di colpa.

Ora, invece, Loredana Bertè ha smesso di tacere ed è al fianco delle donne e contro ogni forma di violenza. Lei è convinta che bisogna denunciare immediatamente al primo segno, al primo schiaffo.

Informazioni sull'autore

Benedetta Calasso

Da sempre appassionata di musica, scrittura, spettacolo, fotografia e social ma non solo. Sono laureata in Scienze della Comunicazione. Scrivo articoli in giro per il web ma alla fine mi sono ritrovata anche tra gli scaffali delle librerie.