Donatella Versace dà voce alle minoranze: “Se fossimo tutti più tolleranti e comprensivi”

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Pubblicato da Benedetta Calasso

Donatella Versace premiata con l’Equality Inclusivity Award: il suo monologo alla Camera Nazionale della Moda Italiana in sostegno delle minoranze

Quando pensiamo a Donatella Versace pensiamo automaticamente alla moda, al brand di lusso, alla infinita bellezza dei capi. Questa volta, invece, vogliamo dare una importante voce, insieme a Donatella. La Versace è stata premiata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana con l’Equality e Inclusivity Award. Come il nome dello stesso premio dice già da solo, la stilista è molto vicina ai temi dell’inclusività, al fianco delle minoranze. Così, proprio dal palco dei Sustainable Fashion Awards, accompagnata da Alessandro Zan, ha voluto dire la sua con un monologo molto forte. Dapprima ha ringraziato il cantante Marco Mengoni che l’ha preceduta con delle meravigliose parole sul suo conto, poi Zan per la sua voce fondamentale a cui lei darà sempre sostegno ed, infine, la Camera della Moda per il riconoscimento importante che per Donatella Versace significa moltissimo.

Il monologo di Donatella Versace: è lei la voce delle minoranze

Donatella Versace crede che in Italia, adesso come mai prima d’ora, è essenziale dare voce alle minoranze. E così ha deciso di essere lei stessa quella voce in una occasione così importante. “La libertà di camminare per la strada a testa alta e senza paura, qualunque sia la tua identità. La libertà di crearci una famiglia e di vivere come vogliamo. La libertà di amare chi vogliamo. Tutti abbiamo il dovere di lottare per la nostra libertà. In un’epoca in cui le persone trans sono ancora vittime di terribili violenze, in cui i bambini delle coppie dello stesso sesso non sono considerati loro figli e in cui le minoranze vengono prese di mira da nuove legislazioni. in un’epoca come questa abbiamo ancora molto da fare” ha affermato la Versace al microfono.

La stilista ha raccontato che lei aveva undici anni quando suo fratello Gianni Versace disse di essere gay. Per lei quella rivelazione non cambiò assolutamente nulla. Voleva bene a suo fratello e a lei non importava di chi si potesse innamorare: “Il suo amore e il suo incoraggiamento hanno fatto di me la persona che sono oggi”. Prima del monologo di Donatella, Mengoni aveva detto di lei che è una vera e propria icona queer. La Versace ne è molto fiera perché ogni giorno cerca di lottare per la libertà, l’equità e l’inclusività.

Ho costruito la famiglia che mi sono scelta con un amore incondizionato. Le persone che amo e i membri del mio team non si definiscono in base all’etnia, alla religione, all’età, al genere o all’orientamento sessuale, ma piuttosto alla creatività, all’apertura, alla gioia e alla gentilezza. Sono questi i valori più importanti.

Donatella Versace ha poi chiuso il suo discorso sul palco dicendo che se fossimo tutti più tolleranti e comprensivi gli uni con gli altri, questo sarebbe sicuramente un mondo meraviglioso. Per chi volesse vedere e ascoltare il monologo della stilista eccovi qui il video:

Informazioni sull'autore

Benedetta Calasso

Da sempre appassionata di musica, scrittura, spettacolo, fotografia e social ma non solo. Sono laureata in Scienze della Comunicazione. Scrivo articoli in giro per il web ma alla fine mi sono ritrovata anche tra gli scaffali delle librerie.