DNA mitocondriale, perché si riceve solo dalla madre e mai dal padre: la nuova scoperta

Pubblicato da Benedetta Calasso

E’ stato scoperto come mai riceviamo il DNA mitocondriale solo dalla madre e mai dal padre: i risultati dei ricercatori e il motivo

Sappiamo tutti che ognuno di noi ha delle cellule che contengono DNA. Due tipi di DNA, ad esser precisi. Uno è il DNA nucleare e cioè quello che contiene la maggior parte dell’informazione genetica. L’altro è invece il DNA mitocondriale, detto anche mtDNA, che è contenuto nei mitocondri. In questo nuovo articolo vogliamo concentrarci proprio sul DNA mitocondriale in quanto dei ricercatori hanno fatto un’importante ed interessante scoperta che risultava essere un vero e proprio mistero. Come mai noi riceviamo il DNA mitocondriale solo dalla parte di nostra madre e mai da nostro padre?

Per rispondere a questa domanda e vedere dunque che cosa è stato scoperto dagli esperti, è giusto capire bene che cos’è il DNA mitocondriale. I mitocondri, sono degli organelli che svolgono una funzione di “centrale energetica” della cellula ed agiscono convertendo ossigeno e glucosio in ATP attraverso la respirazione cellulare.

Ecco come mai riceviamo il DNA mitocondriale dalle madri e non dai padri

Se il DNA nucleare lo riceviamo da entrambi i genitori, quello mitocondriale lo riceviamo solo dalla parte della mamma. Prima di questa scoperta, quest’aspetto veniva definito come un mistero biologico. Adesso però pare che finalmente si sia arrivati a capire il motivo. A farne la scoperta è stato un team di ricerca internazionale che è stato guidato da scienziati dell’Università Thomas Jefferson di Philadelphia. A questi si sono aggiunti studiosi del Center for Embryonic Cell and Gene Therapy dell’Università Scienza e Salute dell’Oregon, dell’Istituto di Investigazione Biomedica di Barcellona, dell’Istituto Wistar e di tanti altri centri di ricerca. I ricercatori in questione sono stati coordinati dal professor Dmitry Temiakov, che è un docente del Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare dell’ateneo americano sopracitato.

I ricercatori hanno studiato nel minimo dettaglio le cellule sessuali maschili, ovvero gli spermatozoi, arrivando a capire che quest’ultimi sì contengono un ridotto numero di mitocondri ma non hanno una proteina: attore di trascrizione mitocondriale A (detta con la sigla TFAM), che altro non è che “la principale proteina nucleoide necessaria per proteggere, mantenere e trascrivere il mtDNA”. Questo significa che dopo il momento della fecondazione, l’embrione riceve solo il DNA mitocondriale trasmesso dalla donna, con l’ovocita materno. In particolare, è emerso che gli spermatozoi contengono circa cento mitocondri con un mtDNA che però non risulta essere intatto, integro.

“Le uova trasmettono un mtDNA davvero buono, almeno in parte perché non usano i mitocondri come fonte di energia” ha così spiegato uno dei ricercatori, il professore Mitalipov. Questo significa che il trasferimento di DNA mitocondriale da parte del padre non avviene in quanto, oltre alle mutazioni, potrebbe poi portare a delle gravi patologie per il bambino. Le patologie in questione andrebbero a colpire, in particolare, organi come il cervello ed il cuore.

Informazioni sull'autore

Benedetta Calasso

Da sempre appassionata di musica, scrittura, spettacolo, fotografia e social ma non solo. Sono laureata in Scienze della Comunicazione. Scrivo articoli in giro per il web ma alla fine mi sono ritrovata anche tra gli scaffali delle librerie.