Per Francesca Ferragni un sogno da sposa firmato Atelier Emé

Pubblicato da Serena Wolf

Che sogno il matrimonio di Francesca Ferragni con i suoi due abiti firmati Atelier Emé

Nel meraviglioso scenario del Castello di Rivalta si è celebrato lo scorso 9 settembre il matrimonio di Francesca Ferragni e Riccardo Nicoletti, una location signorile che ha fornito la cornice perfetta per la cerimonia e i festeggiamenti del matrimonio. Matrimonio di cui tanto si è parlato in questo fine settimana e noi continuiamo a farlo cercando di raccontarvi ogni dettaglio sull’abito da sposa, o meglio sui due abiti da sposa firmati Atelier Emé che la sorella di Chiara Ferragni ha scelto per questo evento.

Francesca Ferragni e il sogno da sposa firmato Atelier Emé

Francesca per l’occasione ha scelto di indossare le creazioni taylor made firmate Atelier Emé, scegliendo due abiti romantici e preziosi pensati appositamente per lei; il primo abito è ricamato di filo con sottile rebrodatura avorio, caratterizzato da una sofisticata semi trasparenza che esalta il sinuoso disegno floreale del ricamo. Il corpino sartoriale con stecche e scollo a cuore è abbinato, per la cerimonia tradizionale, ad una ricca sopragonna con coda lunga 3 metri e lunghi manicotti per un effetto omerale. Dopo la cerimonia Francesca ha svelato la silhouette a sirena dell’abito intagliata a mano, esaltando la figura. 

Il secondo abito di Francesca Ferragni

Per i festeggiamenti, invece, Francesca ha optato per un look sensuale e prezioso con luminose trasparenze che avvolgono le forme. Ricami floreali, di foglie e onde stilizzate arricchiti di punti luce disegnano un effetto cut-out nel corpino strutturato con profondo scolla a V. Un alto spacco della gonna scivolata slancia maggiormente la figura, unendo perfettamente alta sartorialità, romanticismo e linee innovative.  

L’Atelier Emé veste anche le damigelle di Francesca Ferragni

Per il matrimonio anche le damigelle, Chiara, Valentina, Simona e Fiorella hanno indossato Atelier Emé con abiti su misura in raso fluido, scelto in una speciale tonalità di azzurro cielo.

La sorella maggiore, Chiara, ha optato per linee essenziali con profondo spacco laterale della gonna a colonna ed elegante scollo all’americana, profilato da passamaneria di strass che prosegue sul retro con un incrocio che esalta la scollatura. Valentina, sorella minore, ha invece scelto un sensuale abito a sirena con scollo a cappuccio e spalline gioiello, caratterizzato da spicchi laterali nella gonna e drappeggio sartoriale sul retro che valorizza la silhouette. Chiara e Valentina hanno poi indossato altri due modelli su misura pensati per i festeggiamenti dopo la cerimonia: la prima ha optato per un modello monospalla in crepe stretch nero con intarsi asimmetrico sul fianco in rete di strass, mentre la seconda ha scelto una creazione con accennata trasparenza in tulle ricamato di paillettes e cristalli blu, caratterizzata da cut-out sul corpino e leggere fasce su spalle e braccia.  

Simona ha indossato un modello con corpino scollato e arricchito da una preziosa applicazione con cuore di strass e drappeggio a raggera di pieghe create da fasce che si allacciano dietro al collo, gonna che scivola delicatamente sulla figura con spacco laterale; infine Fiorella ha scelto un abito scivolato con scollatura all’americana e collo alto, passamaneria strass che si intreccia sulla schiena chiudendosi in un morbido fiocco.

Anche la mamma della sposa, Marina, ha scelto Atelier Emé per questa giornata speciale: un abito a sirena color cipria con scollo profondo velato da punti luce, reso incredibilmente luminoso grazie a gemme e perline avorio ricamate. 

Molti altri partecipanti all’evento hanno voluto legarsi ad Atelier Emé per l’occasione: le testimoni, Erlinda e Benedetta, le amiche strette Magda e Alessandra ed infine la mamma e la sorella dello sposo, scegliendo i meravigliosi abiti della collezione cerimonia del brand. 

( foto fornite ufficio stampa Errani Studio)

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Serena Wolf

Se ho scelto di scrivere è perchè penso di avere tante cose da dire e voglio farlo raccontando quello che succede in questo paese e nel mondo. Voglio farlo con i piedi a terra ma con le mani su una tastiera. Perchè non è importante da dove scrivi ma quello che scrivi e come lo scrivi