Alzheimer, il Viagra potrebbe ridurre i rischi del 50%

Pubblicato da Benedetta Calasso

Un nuovo studio rivela che il principio del Viagra può ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer del 50%: ecco cosa è stato scoperto

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che comporta una serie di conseguente importanti tra le quali sicuramente la perdita della memoria e il disorientamento. Sono tante le persone che combattono contro l’Alzheimer… E’ stato fatto un nuovo studio sulla malattia da parte degli scienziati del Lerner Research Institute della Cleveland Clinic che hanno potuto lavorare con altri esperti di dipartimenti ed università nel mondo. La ricerca è stata coordinata da Feixiong Cheng del Genomic Medicine Institute. Da qui è emerso quanto il Viagra possa essere importante per contrastare il rischio di contrarre l’Alzheimer. Ma cerchiamo di capire meglio cosa è stato scoperto dagli studiosi.

Lo studio sul Viagra: come può contrastare l’Alzherimer

Dallo studio degli scienziati esperti, è venuto fuori che il citrato di sildenafil, nonché il principio attivo del Viagra, può contrastare il rischio di sviluppare l’Alzheimer per il 50%. Tanti i dati che sono stati presi in considerazione ed analizzati per arrivare questa scoperta. “Dopo aver integrato questa grande quantità di dati a livello computazionale, è gratificante vedere gli effetti del sildenafil sui neuroni umani e i risultati sui pazienti nel mondo reale. Riteniamo che i nostri risultati forniscano le prove necessarie per gli studi clinici di esaminare ulteriormente la potenziale efficacia del sildenafil nei pazienti con malattia di Alzheimer sono state quindi le parole del dottor Cheng. La Cleveland Clinic ha diffuso un comunicato stampa in cui hanno spiegato che i neuroni che sono stati trattati esprimevano dei geni legati alla crescita cellulare, al miglioramento della funzione cerebrale, alla riduzione dell’infiammazione, nonché anche ad altri processi che sono ben noti per la protezione contro la degenerazione neurale associata proprio all’Alzheimer.

Insomma, un nuovo studio molto interessante ed importante se pensiamo anche alle percentuali che ne sono venute fuori. Tra l’altro, già prima di questa ricerca ne erano state fatto delle altre che valutavano l’utilizzo dei farmaci contro la disfunzione erettile come vantaggiosi contro e per la demenza.

Informazioni sull'autore

Benedetta Calasso

Da sempre appassionata di musica, scrittura, spettacolo, fotografia e social ma non solo. Sono laureata in Scienze della Comunicazione. Scrivo articoli in giro per il web ma alla fine mi sono ritrovata anche tra gli scaffali delle librerie.