La storia di Sabrina, del suo bambino di una vita per strada e della scelta di darlo via

Pubblicato da Redazione

Sabrina 23 anni, ha deciso di lasciare in ospedale il suo bambino in ospedale. Vive per strada con il suo compagno

Nel giorno di Natale, quasi come per una strana magia al contrario, succedono storie che ricordano quelle raccontate sui libri. Ci sono storie con lieto fine, ci sono storie drammaticamente strazianti e ci sono storie che lasciano perplessità ma che generano anche sentimenti contrastanti. E’ quello che è successo con la vicenda di Sabrina, che in questi giorni ha scelto di raccontare la sua storia, finita sulla stampa nei giorni di questo Natale. Sabrina ha lasciato la Sardegna , terra in cui è nata da tempo e si è ritrovata in strada. Incinta. Con il suo compagno e una tenda. Quando si è accorta di essere in attesa, era tardi, ha dovuto per forza tenere il bambino. Vivono in strada Sabrina e il suo compagno, non hanno avuto altra scelta: dare un adozione il piccolo dopo la nascita. Dalla Sardegna passando per la Germania, poi Olanda e Svizzera. Ora Milano.

La storia di Sabrina e della sua decisione

Sabrina ha partorito all’ospedale di Melegnano ma nella sua fragilissima condizione non ha potuto tenere con sé il bambino nato prematuro. “Mi hanno dato dieci giorni di tempo per reclamare mio figlio al Tribunale dei Minori. Ma come farebbe a sopravvivere con me al gelo?“, sospira la ragazza 23enne che vive sotto una tenda raffazzonata creata con un ombrello e delle coperte in una banchina esterna nella stazione di San Donato Milanese. “Erano tre anni che non avevo il ciclo, mi sono accorta che ero incinta quando era troppo tardi e non era possibile neppure abortire”.

Il piccolo è nato il 2 dicembre ma la storia di Sabrina e del suo compagno è arrivata alla stampa a Natale, un segno forse. E i due non si sono tirati indietro. Sono ancora lì, sotto la loro tenda e ai giornalisti hanno raccontato questa storia. “Dormitorio? Non se ne parla. Ci separerebbero. Io non potrei vivere senza di lei e lei da sola soffrirebbe di attacchi di panico e depressione. Abbiamo dormito con meno 19 gradi in Germania, al gelo in strada, riusciremo a resistere a Milano” ha detto il compagno della ragazza. I due non hanno i documenti, il covid ha cambiato per sempre la loro vita. Michael faceva il pizzaiolo in Germania, poi ha perso tutto. Il lavoro e anche la speranza di costruire qualcosa con Sabrina.

La soluzione per i due, che non hanno i documenti, sarebbe quella di tornare in Sardegna e poi ricominciare. Ma non se la sentono. Sabrina sta male dopo il parto. Vorrebbero lavorare dicono, ma la situazione ormai, è troppo complicata. Le condizioni del piccolo sono buone, nonostante sia nato prematuro, è ancora in ospedale. E’ stato avviato il procedimento di adottabilità. “Forse con un’altra famiglia il piccolo potrà vivere una vita migliore” ha detto Sabrina.

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