Griselda è su Netflix: è un’altra brutta storia di narcotraffico

Pubblicato da Filomena Procopio

Un’altra storia di narcotraffico è la storia di Griselda Blanco la nuova serie Netflix ma questa volta, la storia, non ci regala la classica “narcos” con cui si riesce a entrare in sintonia se così possiamo dire

Su Netflix c’è Griselda, ma la serie sta funzionando? Qual è stato il successo di serie con Narcos in questi anni? Di serie come La regina del sud che hanno fatto il successo di Netflix? Brutto a dirsi ma l’empatia era una delle chiavi fondamentali nella rilettura che veniva data alla serie. Che fosse Pablo Escobar, che fosse El Chapo, il carisma di questi personaggi, temibili narcotrafficanti con le mani sporche di sangue, lo spettatore trovava, nonostante tutto, un modo per empatizzare. Lo ribadiamo: brutto a dirsi. I narcotrafficanti, dal più grande al più piccolo, hanno sulla coscienza migliaia di vite ( per non dire milioni). Ma le loro gesta, raccontate nella serie, sono state apprezzate anche perchè hanno fatto la storia. E se non si empatizzava con il cattivo di turno, nei racconti seriali, c’era sempre il buono, molto spesso un agente della DEA con cui riuscire a trovare una connessione. Quella che serve per seguire una serie fino all’ultimo episodio.

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Griselda è su Netflix

Ecco tutta questa premessa per arrivare al nocciolo della questione. Griselda, la serie Netflix che racconta la vera storia di Griselda Blanco, non funziona. Abbiamo visto criminali spietati comportarsi esattamente come lei e la differenza non la fa il fatto che sia una donna. La differenza la fa il fatto che Griselda ha iniziato la sua escalation al potere senza mai fermarsi, solo per la voglia di averlo, di governare, di farlo. E a differenza delle altre narrazioni fatte nelle serie più viste su Netflix, lei nel mondo della droga, era immersa dalla punta dei piedi alla cima dei capelli. Questo è il racconto fatto da chi ha scritto la serie su Netflix, sia chiaro, un racconto che non è piaciuto ai familiari della Blanco, che da giorni protestano contro la storia raccontata dal colosso. E come non protestare se in una serie viene raccontato il mondo di una donna che faceva vivere i suoi figli in mezzo alla droga, che aveva un figlio completamente dipendente, che in preda ai fumi del crack aveva tentato di uccidere diverse persone? Come poter anche solo provare a capire il mondo di Griselda, una che sotto effetto di sostanze ha ordinato la morte di uno dei suoi collaboratori più stretti, condannando a morte un bambino di due anni?

E’ chiaro che Griselda Blanco, che di certo non era uno stinco di santo, a differenza delle narrazioni fatte di altri personaggi del narcotraffico realmente vissuti, ne esce come una delle peggiori. Tre figli morti per vendicare una donna che era stata uccisa e nascosta nella Jacuzzi. Tre figli assassinati mentre lei era in carcere, un marito ucciso per sua volontà, mentre era in carcere, per rapire il suo stesso figlio. Ecco è davvero impossibile provare anche solo a capire perchè. Perchè fare quello che ha fatto, nonostante tutte le occasioni per smettere, prendersi il denaro con cui avrebbe potuto vivere per sempre. Anche gli uomini del narcotraffico sono stati spietati ma raccontati in modo diverso nelle serie. Dunque il punto è: Griselda, ce l’hanno raccontata come non avrebbero dovuto, ci indigniamo perchè una donna è arrivata a tanto? Empatizziamo di meno perchè la narrazione fatta è quella di una criminale spietata che non ha mai guardato in faccia a nessuno, neppure a suo marito? Probabilmente si. O forse ci aspettavamo che una donna avesse un cuore diverso.

Il figlio della Blanco, si è particolarmente indignato anche per come la madre è stata rappresentata, forse non bella come lui si aspettava e ha fatto notare che la sua Griselda, era desiderata da tutti. Forse avrebbe dovuto concentrarsi maggiormente su altri aspetti, visto che dal racconto fatto nella serie Netflix, nella quale Sofia Vergara veste i panni della narcos, Griselda ne esce come una madre pessima, una moglie assassina e una donna incapace di avere amici fidati e persone che avrebbero fatto di tutto per lei. E’ vero che la storia de La regina del sud è una storia romanzata ma per Teresa Mendoza, almeno un centinaio di persone si sarebbero messe sul fuoco e sarebbero morte per lei, per i suoi ideali, per il suo modo di essere una regina.

Di Griselda non conosciamo molto. Ha un passato da prostituta, ha ucciso il padre del suo ultimo figlio, mira a diventare una madrina e riesce a farlo ma a che prezzo? Distrugge per sempre la vita dei suoi figli ( mentre gli uomini narcos difficilmente coinvolgono le famiglie nel narcotraffico), fa restare orfano di padre anche il suo quarto genito e non ha scrupoli. Troppo cattiva, troppo bella, troppo donna? C’è qualcosa che sfugge forse e che non permette allo spettatore di comprendere fino in fondo, questa donna.

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Filomena Procopio

Redattrice web per passione e per lavoro. Una grande storia d'amore con il mondo della scrittura online che non è mai finita! Dal mondo dello spettacolo, al gossip, allo sport: tutto fa notizia!