A Palermo Maria uccisa da sua madre che era stanca e aveva paura di lasciarla da sola

Pubblicato da Serena Wolf

Che cosa ne sarebbe stato di lei se fosse rimasta sola? Una mamma di 74 anni ha ucciso sua figlia, che viveva da tempo disagi di tipo mentale. Si è detta stanca e preoccupata per il futuro di sua figlia e per quello che sarebbe successo dopo la sua morte

E’ una storia complicata quella che arriva dalla Sicilia ( siamo in provincia di Palermo) e che ci mette di fronte a tante domande. Ci invita a riflettere. Si tratta dell’ennesima tragedia familiare, è una storia che ci racconta quante persone si sentano sole ma anche come, la malattia mentale nel nostro paese, sia considerata di serie B. Non si vede e quindi non c’è o si sottovaluta. Come è successo per la mamma di Ravenna che si è gettata dal nono piano con sua figlia e il cane, restando in vita ma uccidendo sua figlia. Malata da tempo, affetta da bipolarismo, aveva smesso di prendere i farmaci. E da Ravenna a Sicilia, dove questa madre, non riusciva più a gestire i problemi di salute mentale di sua figlia e aveva paura di quello che sarebbe successo dopo. “L’ho uccisa nel sonno con un cavo” ha detto la donna. Parole che dovrebbero davvero farci riflettere. Quanto facciamo per queste persone, quanto davvero sono ascoltate e supportate? Perchè arrivare al dramma e non agire prima?

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Palermo, la mamma che uccide sua figlia perchè aveva paura che restasse da sola : la confessione

Ho agito in un momento di stanchezza, dopo oltre vent’anni non riuscivo più a gestirla… Ho 74 anni, se io muoio con chi sarebbe rimasta mia figlia?”, questo avrebbe raccontato stanotte Sisinia Fanni, la madre accusata di aver ucciso la figlia, Maria Cirafici, 43 anni, nella casa in cui vivevano da sole in via del Visone, a Bonagia. Non è ancora chiaro di che cosa soffrisse Maria che però, nell’ultimo periodo, dopo la separazione da suo marito, era tornata a vivere con sua madre.

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Serena Wolf

Se ho scelto di scrivere è perchè penso di avere tante cose da dire e voglio farlo raccontando quello che succede in questo paese e nel mondo. Voglio farlo con i piedi a terra ma con le mani su una tastiera. Perchè non è importante da dove scrivi ma quello che scrivi e come lo scrivi